L’adolescenza è un periodo di transizione che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Durante questa fase, i ragazzi affrontano una serie di sfide che includono cambiamenti biologici, come la pubertà e le trasformazioni psicologiche e lo sviluppo dell’identità.
L’autostima, definita come la valutazione che un individuo fa di se stesso, gioca un ruolo centrale nel benessere psicologico degli adolescenti e nel loro adattamento alle sfide della vita, e tende ad essere particolarmente instabile. Tale fenomeno è attribuibile a vari fattori, tra cui i cambiamenti fisici, lo sviluppo dell’identità e le influenze sociali. A tale proposito, va rimarcato con forza che le relazioni con i pari e la pressione sociale giocano un ruolo chiave. Il desiderio di accettazione e appartenenza, infatti, può rendere gli adolescenti vulnerabili al giudizio degli altri.
Secondo Nathaniel Branden, noto come il padre della teoria dell’autostima, nel suo lavoro “I sei pilastri dell’autostima” (Branden, 1994), l’autostima è “la disposizione a considerarsi competenti nella gestione delle sfide fondamentali della vita e degni di felicità”. Questa definizione mette in luce due componenti essenziali dell’autostima: il sentirsi capaci e il sentirsi degni. In tal senso, l’autostima è una necessità psicologica. Se manca o se ne ha in abbondanza, la vita di una persona può inclinarsi verso estremi disfunzionali, portando a conseguenze come la depressione, l’ansia, la dipendenza relazionale o, all’opposto, il narcisismo e l’arroganza. Pertanto, è fondamentale non solo per il benessere personale ma anche per il modo in cui interagiamo con la società.
Ma quali sono i fattori che influiscono maggiormente sull’autostima?
Sicuramente i fattori individuali. Gli adolescenti con una tendenza verso il perfezionismo o con tratti ansiosi possono essere più inclini a una bassa autostima. A ciò vada aggiunto che la percezione delle proprie capacità in ambiti come la scuola, lo sport o le relazioni sociali, può contribuire significativamente sullo sviluppo dell’autostima.
Di non poco conto sono i fattori familiari e quelli sociali. Nel primo caso, un approccio genitoriale supportivo e incoraggiante è associato a livelli più elevati di autostima, mentre uno stile critico o eccessivamente controllante può avere l’effetto opposto. C’è poi la qualità delle relazioni con i genitori ed i fratelli, che può influenzare la percezione di valore personale.
Per quanto riguarda i fattori sociali, è noto quanto il supporto degli amici e il senso di appartenenza ad un gruppo possano contribuire positivamente allo sviluppo di una sana stima di se. Così come l’esposizione ai social media e a modelli culturali sbagliati può influenzare la percezione di sé, spesso in maniera negativa. In tal senso, una bassa autostima in adolescenza può avere conseguenze a breve e lungo termine, tra cui una maggiore vulnerabilità a disturbi psicologici, come depressione e ansia; la difficoltà nelle relazioni interpersonali o il rischio di comportamenti disadattivi, come abuso di sostanze o comportamenti antisociali.
Quali sono, allora, le strategie per promuovere l’autostima in adolescenza?
Programmi scolastici che promuovono l’accettazione di sé e il rispetto per la diversità possono aiutare a costruire una base solida di autostima. I genitori, dal canto loro, possono incoraggiare l’autostima riconoscendo e apprezzando i successi dei loro figli e offrendo supporto emotivo nei momenti difficili.
Favorire attività di gruppo positive, come sport o progetti creativi, può rafforzare il senso di appartenenza e fiducia in sé stessi. Così come insegnare agli adolescenti un uso critico e consapevole dei social media può aiutare a ridurre le conseguenze di un uso spropositato. Per concludere, l’autostima è una componente fondamentale del benessere degli adolescenti. Comprendere le sue dinamiche e le influenze è essenziale per supportare i giovani in questa fase cruciale della vita. Attraverso un approccio multidimensionale che coinvolga famiglia, scuola e comunità, è possibile promuovere una crescita positiva e resiliente dell’autostima.